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COSA VUOL DIRE AMARE SE STESSI?
Amare se stessi significa avere una grande considerazione per il proprio benessere e la propria felicità. Il significato di amare se stessi risiede nel prendersi cura dei propri bisogni e non sacrificare il proprio bene per compiacere gli altri.
L’amore verso se stessi non è semplicemente una sensazione di benessere, è un’azione. Rappresenta una scelta. È l’accettazione di sé, un modo di relazionarsi con il proprio io che implica anche la comprensione dei propri errori e delle proprie sconfitte. Significa essere in grado di comunicare efficacemente con noi stessi senza giudicarci o punirci duramente.
Il primo passo per amare se stessi è quello di osservare e ‘sentirsi’ attentamente, con un’attenzione non giudicante.
E’ un discorso che riguarda le proprie emozioni, come si manifestano nel nostro corpo come sensazioni. Se proviamo paura, per esempio, potremmo accorgerci di avere un nodo o una strana sensazione nell’addome. Se siamo arrabbiati, potremmo accorgerci di avere la mascella rigida o le mani serrate. este manifestazioni fisiche delle emozioni attraverso il corpo non sono irrilevanti; di fatto sono talmente importanti che se iniziamo a osservarle con costanza, senza giudicarle o cercare di evitarle, il nostro rapporto con noi stessi cambia completamente. La pratica della Mindfulness ci aiuta ad allenare questa attitudine ogni giorno, per saperne di più ti invito a leggere que
Il primo passo per coltivare l’amore per se stessi è quindi stare continuamente con se stessi (con le proprie emozioni e le proprie sensazioni corporee) con gentilezza, in special modo nel dolore, nella sofferenza o quando proviamo odio per ciò che stiamo vivendo.
Sicuramente sul momento non è affatto piacevole, ma col tempo possiamo notare che più portiamo l’attenzione al corpo, e esploriamo le sensazioni senza giudicarle o provare a cambiarle, più ci accorgiamo che mutano da sole. Dopo un po’ alcune saranno persino diminuite o sparite del tutto.
Quest’osservazione consapevole aiuta a prendersi la responsabilità di quello che riguarda la propria esperienza e ad essere più propensi anche ad ascoltare e comprendere cosa potrebbe davvero aiutare a migliorare le cose per le altre persone intorno a se.
AMARE SE STESSI SIGNIFICA CAMBIARE IL MONOLOGO INTERIORE
‘Non dovrei sentirmi così! Cosa c’è di sbagliato in me?’
‘Non è il momento di sentirsi tristi, devo far finta di niente’
Suona familiare?
Amare se stessi significa accettarsi come si è, considerare valide le nostre emozioni e sensazioni. Non significa che si debba per forza agire su di esse. Piuttosto, riconoscere il diritto di sentirsi nel modo in cui ci si sente (non importa quale sia il modo). Può talvolta confondere, perché possiamo provare diverse sensazioni contemporaneamente, ma alla fine, tutte hanno bisogno di essere accettate da noi.
Per esempio, quando qualcuno ci attacca o ci offende pubblicamente una parte di noi vorrebbe gridare a chi ci ha offeso, una parte piangere ed essere consolata e un’altra far bella figura davanti agli altri e non far sapere a nessuno cosa stava succedendo.
Ma reagire non è l’unica via percorribile, sicuramente è la via che rafforza il nostro ego. C’è un’altra via, quella del silenzio e dell’auto-osservazione. Per esempio, per sostenere la parte di noi che sente rabbia e vorrebbe urlare, possiamo riconoscere ed affermare la nostra rabbia a noi stessi, osservando la ruminazione interiore ad essa collegata.
Attraverso questo processo di auto-osservazione possiamo creare una distanza da quell’emozione e dalla storia che ci raccontiamo su di essa e contattare una parte di noi più adulta ed empatica: “sono qui, sto ascoltando, sento la tua follia, dimmi com’è difficile questo momento, voglio sapere come è per te”.
Quindi se realmente ascoltiamo le emozioni in noi e ci assicuriamo di aver sentito tutte le sensazioni fisiche correlate, esse possono ritornare a fluire ed il corpo le lascia andare.
Un’importante lezione che ho imparato in questo processo è che, sia che ne siamo coscienti sia che non lo siamo, in ogni momento insegnamo alle persone come trattarci. Se dentro ci stiamo annullando, le persone se ne accorgono e possono iniziare a trattarci allo stesso modo in cui noi stessi ci trattiamo.
Essenzialmente, quando abbandoniamo noi stessi, ci sentiamo come quel tipo di persona che merita di essere abbandonata e i nostri rapporti rifletteranno questo. Quando ci prendiamo cura della nostra interiorità, diventiamo quel tipo di persona che attira verso di sé attenzione e amore. Amore equivale ad attenzione, diceva il maestro zen Thich Nhat Hanh. Un attenzione gentile, amorevole dunque.
AMARE SE STESSI SIGNIFICA AVER FIDUCIA IN CIÒ CHE SENTO
Aver fiducia in sé non significa pensare positivo per mettere una pezza sulle crepe del nostro essere. E’ piuttosto una profonda consapevolezza interiore del proprio valore e un senso di connessione con la nostra più intima essenza.
Imparare ad amarsi significa quindi:
Ascoltare i messaggi e le emozioni del corpo e condividerle con le altre persone.
Affermare cosa è vero per se e prendersi la responsabilità della propria esperienza.
Agire attraverso modalità che siano coerenti con i propri valori.
Amare se stessi in psicologia significa accettarsi, puoi leggere al riguardo in questo articolo
In generale, grazie a pratiche come la meditazione Mindfulness con la quale è possibile esercitarsi a sentire costantemente le proprie emozioni e sensazioni corporee, (nel dare valore all’esperienza di tutte le diverse parti e nel comunicare in modo autentico) possiamo trasformare la relazione con noi stessi e con il mondo intero. Per saperne di più su come trasformare la sofferenza con la meditazione e la Mindfulness ti consiglio di leggere quest’articolo