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Dal momento in cui veniamo al mondo il qui ed ora ovvero il momento presente è l’unica cosa che abbiamo. Possiamo imparare dal passato certamente, ma non possiamo riviverlo. Possiamo sperare in un futuro, ma non abbiamo la certezza che ve ne sia uno. Eppure la maggior parte di noi non vive il presente. Tendiamo a pensare al futuro, preoccupandoci in continuazione oppure a rimuginare sul passato senza rendercene conto. Questo accade perché siamo completamente identificati con la voce narrante della nostra mente che commenta, giudica, interpreta in continuazione tutto ciò che accade fuori e dentro di noi. Con questo non voglio assolutamente demonizzare la mente, che anzi è uno strumento eccezionale perché ci permette a livello cognitivo di essere molto evoluti, di svolgere le questioni lavorative e pratiche e tanto altro. Se non fosse per la mente per esempio tu non potresti nemmeno leggere questo articolo ne io potrei scriverlo. Ma la mente deve rimanere uno strumento, niente di più. Nel momento in cui lasciamo che la mente prenda il sopravvento e ci identifichiamo con i nostri pensieri, facendoci risucchiare da essi per tutto il tempo che abbiamo a disposizione su questa terra, allora siamo diventati noi il suo strumento e tutto ciò ci rende più infelici di quanto ci si renda conto e più esposti allo stress e ai problemi psicologici, con tutte le conseguenze fisiche e mentali che ne possono derivare per la propria vita.
Il qui ed ora racchiude la chiave per la liberazione ma non si può riconoscere finché si è identificati con la mente. La consapevolezza consiste nel sollevarsi al di sopra del pensiero divenendo l’osservatore, il testimone imparziale del momento presente. Questo è il potere del qui ed ora.
La capacità della mente di osservare e comprendere se stessa è detta meta-cognizione. Secondo la psicologia occidentale è proprio la capacità meta-cognitiva che si sviluppa attraverso la pratica costante della meditazione a renderla una tecnica utile per uscire dall’automatismo inconsapevole e ridurre stati di tensione, stress e sofferenza. Nello stato meta-cognitivo, si continua ad usare la mente pensante all’occorrenza, ma in un modo molto più focalizzato ed efficace di prima. Si utilizza sopratutto per fini pratici, ma si è liberi dal dialogo interiore involontario, e dentro di se c’è quiete. In questo articolo approfondisco l’argomento e ti suggerisco come vivere nel qui ed ora pienamente:
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Qui di seguito ti elenco alcuni semplici trucchi per stare nel qui ed ora in maniera non giudicante:
1 – QUAL’È LA TUA RELAZIONE CON IL MOMENTO PRESENTE?
Nello stato di presenza non esistono problemi, gli eventi sia interni che esterni accadono semplicemente. La definizione stessa di problema è un concetto astratto della mente, un semplice pensiero. Il più delle volte etichettare una determinata situazione come problema ha ripercussioni negative sull’atteggiamento e non fa che limitare le nostre possibilità d’azione. Come abbiamo già descritto prima, la mente vive nel passato o nel futuro e non conosce il momento presente, ma lo vede come un mezzo per un fine, oppure un ostacolo da superare o peggio ancora un nemico. Prendi l’abitudine di osservare più volte durante la giornata il contenuto dei tuoi pensieri chiedendoti, qual’è la mia relazione con il momento presente? La decisione di essere amico del momento presente è la fine del tuo ego o pensiero inconsapevole e la nascitadella consapevolezza e del potere del qui ed ora.
2 – MAI ASPETTARE!
Noi esseri umani abbiamo un abitudine che nessun altro essere vivente ha: aspettare. Aspettiamo in fila alla cassa di un supermercato, aspettiamo in coda al semaforo, aspettiamo il bus che passa ecc. Mentre il tempo passa, noi siamo assorbiti da pensieri che si rivolgono ad un tempo psicologico, illusorio, ragion per cui aspettare equivale a dire di no al momento presente. Riconoscere quest’attitudine mentale quando avviene e ritornare a stare nel presente attraverso il corpo e i sensi, ovvero osservare, ascoltare e percepire con curiosità a partire dal mio respiro fino all’ambiente circostante equivale a stare nel presente ed accogliere questo momento con un grande si!
3 – CAMBIA L’ABITUDINE DI ESSERE TE STESSO
È stato studiato che la mente umana produce in media dai 50.000 agli 80.000 pensieri al giorno. Il 90% dei pensieri che facciamo durante una giornata è lo stesso della giornata precedente. E quella precedente ancora. Ricicliamo all’infinito gli stessi schemi di pensiero al punto che essi diventano del materiale inerte dal quale difficilmente può emergere qualcosa di nuovo. Non solo. Per via di un certa predilezione della mente di andare a pescare nel marcio gran parte di questi pensieri sono di natura “negativa”. Nel tradurre in pensiero ciò che osservi, la realtà viene impoverita e distorta da filtri inconsci. Le esperienze illusorie e artificiali create nella mente non potranno mai eguagliare la pienezza e ricchezza del mondo reale che ti circonda. Non puoi essere schiavo sempre degli stessi schemi mentali ed aspettarti che la tua realtà cambi. Ricorda che ciò su cui dirigi la tua consapevolezza diventa la tua realtà. Se ti eserciti a vivere nel presente e a non essere più schiavo dell’ego, questo avrà un forte impatto sul tuo benessere emotivo ma può anche avere un effetto sulla tua salute fisica. Praticare una presenza non giudicante ha innumerevoli benefici infatti: Riduce lo stress, rafforza il sistema immunitario, riduce il dolore cronico, abbassa la pressione sanguigna e aiuta i pazienti ad affrontare malattie gravi. Le persone consapevoli sono più felici e hanno un’autostima più sana.
4 – ASCOLTA TE STESSO, ASCOLTA L’ALTRO – QUI ED ORA IN AMORE
Quando si parla di relazioni occorre tener presente sia l’ascolto dell’altro, sia l’ascolto di sé. Quest’ultimo aspetto è spesso sottovalutato. Un esempio può agevolare la nostra comprensione. Quando parliamo emettiamo un suono che arriva al nostro interlocutore. Per noi è sicuramente importante che l’ascoltatore sia attento. Eppure mi domando: noi ascoltiamo il nostro suono mentre parliamo oppure lasciamo uscire la voce senza prestare attenzione alle sue caratteristiche (volume, timbro, presenza, sostegno ecc..)? Se noi iniziamo ad ascoltarci mentre comunichiamo, possiamo modificare la qualità della nostra relazione perché questa non dipende esclusivamente dall’interlocutore, ma anche e soprattutto da quanto noi siamo capaci di rendere il messaggio comprensibile all’altro. le persone consapevoli possono sentire feedback negativi senza sentirsi minacciate, litigano meno con il proprio partner e sono più accomodanti e meno sulla difensiva. Come risultato le coppie consapevoli hanno relazioni più soddisfacenti.